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Chocolate fondants

image of perfect chocolate fondants
perfect chocolate fondants

Makes 2

 

60g unsalted butter, cut into dice, plus extra to grease
1 tbsp cocoa powder
60g dark chocolate, broken into pieces
1 egg and 1 egg yolk
60g caster sugar
1 tbsp plain flour

1. Pre-heat the oven to 200C if cooking immediately, and put a baking tray on the middle shelf. Butter the inside of 2 small ramekins or pudding moulds, and then put the cocoa in one and turn it to coat the inside, holding it over the second mould to catch any that escapes. Do the same with the other mould.

2. Put the butter and chocolate into a heatproof bowl set over, but not touching, a pan of simmering water and stir occasionally until melted. Allow to cool slightly.

3. Vigorously whisk together the egg, yolk, sugar and a pinch of salt until pale and fluffy. Gently fold in the melted chocolate and butter, and then the flour. Spoon into the prepared moulds, stopping just shy of the top – at this point the mixture can be refrigerated until needed, or even frozen, as the puddings will not wait around once cooked.

4. Put on to a hot baking tray and cook for 12 minutes (14 if from cold, 16 if frozen) until the tops are set and coming away from the sides of the moulds. Leave to rest for 30 seconds and then serve in the ramekins or turn out on to plates if you’re feeling confident – they’re great with clotted cream or plain ice cream.

(extracted from How to cook perfect chocolate fondants | The Guardian)

REPORT 29.03.2011

Done today for Elaine and they were very good indeed!

To make three, I multiplied everything by 1.5 and used two eggs. In reality, in the muffin baking tray of IKEA, I filled 5 and a little bit. I made them go 12 minutes at 200 degrees, ventilato (how do you say this in English?), with the tray in the middle of the oven. They were almost perfect, nice and moist with a liquid heart. Next time I would try 11 minutes. You also need wipped cream, and then maybe we can start thinking at aromas, orange, pears, strawberries …

Torta al cioccolato ovale

Questa l’ho fatta per festeggiare il quarto esame di Elaine! La ricetta di riferimento e’ quella di Allan Bay e Paola Salvatori nel loro “La cucina nazionale italiana”, siccome non trovavo piu’ la tortiera, l’ho fatta in una terrina ovale, da cui il nome.

A bagnomaria, si sciolgono 200gr di cioccolato fondente a pezzi e 100gr di burro. Nel frattempo, si montano con le fruste elettriche 6 tuorli con 200gr di zucchero, si tritano 150gr di mandorle (non e’ specificato, io ho usato quelle intere ma gia’ sbucciate), e si montano anche i bianchi a neve. A questo punto si aggiungono le mandorle al cioccolato con il burro. Quando il tutto e’ intiepidito, si aggiungono i tuorli sbattuti con lo zucchero. Infine, con molta delicatezza, gli albumi montati. Alla fine si aggiungono 50gr di farina setacciandola. Il composto va’ in una tortiera da 24 cm imburrata e infarinata e poi in forno a 180gradi per 45 minuti.

Raffreddata la torta, l’ho tolta dalla terrina e l’ho tagliata a meta’ orizzontalmente e ho spalmato della marmellata di mirtilli e uno strato di panna montata. L’ho spolverizzata di zucchero a velo e l’ho servita con la panna montata.

Meno male che c’era la panna montata. Era cugnosissima. Credo che in parte fosse il fatto che non era completamente cotta in centro, anche se avevo fatto la prova dello stecchino, infatti si era anche un po’ sgonfiata. Forse dovrei tenere il forno un po’  piu’ basso e farla andare un po’ piu’ a lungo. Comunque dubito che venga TANTO piu’ leggera!

Confetture di pere

A Trieste avevamo comprato un sacco di verdura, tra cui tre chili abbondanti di pere di diversi tipi. Ho quindi deciso di provare a fare tre marmellate. Ho spremuto mezzo limone e un po’ e ci ho aggiunto 1kg di zucchero. Mano a mano che l’Uomo Perlana ed io sbucciavamo e tagliavamo le pere, ce le mescolavo, speravo che non si brunissero e infatti hanno tenuto abbastanza. L’unico problema e’ che in verita’ la polpa di pere effettiva e’ venuta ad essere molto meno dei tre chili, tipo 2.3kg, quindi la proporzione frutta: zucchero non e’ la solita 3:1, ma piu’ 2:1, gia’ so che saranno troppo dolci, anche perche’ le pere sembravano belle mature. Ne sono venuti piu’ o meno 3 vasetti da 150ml l’una. Sono andate per un’oretta abbondante. Io credevo che le pere si sarebbero sfaldate molto di piu’, le avevamo tagliate a pezzi abbastanza grossi e sono rimasti belli grossi. Un terzo del composto pere/zucchero/limone l’ho cucinato cosi’ com’era, per fare una CONFETTURA DI PERE SEMPLICE.

Ho provato a fare anche una CONFETTURA DI PERE E ZENZERO. L’idea l’avevo presa su zenzero e cannella, ma la ricetta richiedeva zenzero in polvere e, quando ho cercato un’equivalenza con lo zenzero fresco, e’ venuto fuori che e’ ‘difficilissimo’ cercare di fare questo calcolo e non si dovrebbe MAI sostituire lo zenzero in polvere con quello fresco. Allora ho cercato altre ricette, ma quelle in inglese erano tutte di origine americana con misurazioni miste in pounds e cups, cioe’ inutili. Ne ho trovata una che chiedeva 50gr di zenzero fresco per 1.5kg di pere. Avendo tipo 700gr di pere, ho messo 29gr di zenzero tagliato a dadini piccoli piccoli, forse avrei dovuto grattugiarlo, vedremo come viene.

La terza confettura e’ una CONFETTURA DI PERE CON VINO ROSSO E CANNELLA (praticamente al gusto di vin brule’, dice l’Uomo Perlana), ricetta che ho trovato su pensieri e pasticci che a sua volta l’aveva presa dal mitico blog di brii. Ho aggiunto 25gr, appena un po’ abbondanti di vino rosso e mezza stecca di cannella che ho ritirato a fine cottura.

All’assaggio all’invaso, che lo so che non si dovrebbe, avevano tutte un buon sapore, per lo meno si sentono le pere (che, con le pere che troviamo di solito qui a Vienna, non e’ affatto detto), vedremo all’assaggio vero e proprio.

Crostata al cioccolato con le pere

Ieri sera che c’erano i ragazzi a cena ho provato a fare una crostata al cioccolato con le pere. Ho fatto una pastafrolla con il lievito e l’acqua di fiori d’arancio, ma ho sostituito 40gr di farina con 40gr di cacao amaro in polvere. La pasta e’ venuta friabilissima anche dopo averla fatta riposare in frigo. Infatti, piu’ che ‘stenderla e adagiarla sulla tortiera’, l’ho ‘pezzata’. Poi ho sbucciato e tagliato a pezzetti due pere belle grosse e le ho mescolate con due cucchiai di zucchero di canna e le ho adagiate sul fondo. Ho messo il tutto in forno a 180 gradi. Dopo 40 e piu’ minuti, le pere erano ancora piene d’acqua e la pasta ancora molliccia. L’avro’ fatta andare almeno un’ora e poi ho dato un dieci minuti a 200 ventilato. La pasta non mi pareva un gran che soda, ma almeno le pere non navigavano nell’acqua. Nel frattempo avevo fatto mezzo litro di crema pasticcera con l’acqua di rose e ci avevo aggiunto un bel po’ di cacao amaro in polvere per farne una bella crema al cioccolato. Non ho idea di quanto cacao ho messo, all’ultimo momento in panico non mi ricordavo dove avevo preso questo modo di fare la crema al cioccolato, forse nelle ricette della zuppa inglese, e ho aggiunto a occhio. Ho quindi spalmato la crema sulla torta e ho infornato di nuovo per una decina di minuti a 150 gradi.

Non e’ venuta male, pero’ direi che ci vogliono piu’ pere, diciamo quattro pere grosse, e appena un po’ meno di crema al cioccolato, diciamo 3 tuorli e 375ml di latte. E poi ci rinuncio con la frolla al cioccolato, non era male, ma davvero troppo sabbiosa e amara. La prossima volta provo con la frolla normale e amen.

Torta al cioccolato e fragole per il secondo esame di Elaine

Elaine ha passato molto bene anche il secondo esame e per festeggiare ho provato a fare la ‘tarte aux poires et chocolat’ dal libro ‘Tartissimo’ di Elizabeth Wolf-Cohen, ma con le fragole.

La pasta e’ strana molto friabile e bisognerebbe avere un ‘robot menager equipe d’une pale de petrissage’, e che e’?!?! mi si scusi l’assenza degli accenti ma non li trovo sulla tastiera. Si mescolano 115g di burro a temperatura ambiente con 70gr di zucchero, 1/2 cucchiaino di sale e 2 cucchiaini di estratto di vaniglia. Io ho usato il robot con le due fruste da impasto, ma forse un po’ di olio di gomito bastava. Dovrebbe venire una crema densa. Aggiungere 70gr di cacao in polvere (sono un bel po’!) e poi i 180gr di farina in una sola volta. Bisogna aver fede, viene effettivamente fuori una cosa che sembra una palla di pasta molto friabile. In teoria, bisognerebbe mettere in frigo e poi mettere la pasta tra due fogli di pellicola trasparente e poi stenderla con il mattarello. In verita’, la refrigerazione fa’ diventare la palla durissima ed e’ cosi’ friabile che si spezza. Per cui forget it, e’ molto piu’ semplice pressarla con le dita direttamente nella tortiera imburrata e infarinata. A questo punto si inforna ricoperta di carta da forno e fagioli secchi, per 10 minuti a 200 gradi.

Per il ripieno, prendere 125gr di cioccolato fondente, 20cl di creme fraiche, 25gr di zucchero e scaldare a fuoco basso fino a che non sia venuta fuori una bella crema. Lasciar raffreddare un po’ e poi aggiungere 1 uovo, 1 tuorlo d’uovo e 1 cucchiaino di caffe’ di estratto di vaniglia. Quando e’ tutto ben amalgamato si versa sulla torta. A questo punto si dovrebbero prendere 4 pere, da tagliare fine e disporre a raggiera sulla crema di cioccolato. Io ho tagliato un 400gr di fragole. Si inforna a 190 grandi per 10 minuti, si spolverizza con 35gr di zucchero e si re-inforna per 20 minuti a 180 gradi.

Torta al cioccolato e fragole

Che dire? E’ venuta, molto, molto cioccolatosa, ed ad Elaine ha fatto piacere, e questo e’ l’importante, pero’ per me e’ un po’ troppo. Devo dire che la ricetta dice di mettere 20cl di creme fraiche e io ce ne ho messo un vasetto, non era sicuramente 20cl, forse la meta’. Forse facendo una frolla normale e aggiungendo il cacao? Forse aggiungendo il cioccolato a una crema? Anche quello zucchero sopra le pere/ fragole, presumo dovesse caramelizzare, boh. Io ho usato una tortiera da 26cm, che forse era un po’ grande, non tanto per la pasta, quanto per il ripieno. Bah, bisogna pensarci sopra.