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Crumble di mele

La ricetta di riferimento e’ quella di Felicity Cloake nella sua rubrica ‘How to make perfect …’ nel blog del Guardian, son stata sciocca a non leggere anche i commenti, poi ho visto che c’erano un sacco di suggerimenti e idee.

Secondo la ricetta, ho preso 125gr di burro e l’ho ‘sbriciolato’ con 100gr di farina e 50gr di mandorle sbucciate e tritate. Poi ho aggiunto 35gr di zucchero e 35gr di zucchero di canna (sarebbe dovuto essere ‘demerara sugar’). Il problema era che il burro era congelato e non di frigo e ora che ho finito di lavorarlo era piu’ una pasta frolla che un crumble. Solo dopo ho letto il suggerimento di grattuggiare il burro congelato, siccome a noi capita spesso, sara’ sicuramente per la prossima volta. Comunque poco male, ho messo l’impasto in freezer come diceva la ricetta mentra sbucciavo le mele.

Per il ripieno, ho usato 6 mele medio piccole, un 900gr e le ho mescolate con le spezie che uso per l’apple pie e cioe’ 50gr di zucchero, 50gr di zucchero di canna (in verita’ le proporzioni dovrebbero essere 100 e 50′ ma mi sembrava un po’ troppo), 1 cucchiaino di cannella e mezzo di noce moscata.

Ho imburrato una tortiera bassa di ceramica, tipo da quiche, da 25cm, e vi ho distribuito le mele. L’impasto fuori dal freezer si era fatto bello duro e l’ho passato al food processor brevissimamente, cosi’ mi son finalmente venuti i crumble, che ho sparpagliato il piu’ possibile uniformemente sulle mele. Ho resistito alla tentazione di pressarli, anche se c’erano un sacco di buchi!

Ho messo il tutto in forno a 180 gradi ventilato per 30 minuti. Dopo un quarto d’ora era gia’ bello dorato, per cui ho abbassato a 150 gradi e alla fine l’ho fatto andare per un 10 minuti di piu’.

E’ venuto bene!!! Il sughetto delle mele e’ venuto un po’ fuori, ma non cosi’ tanto come temevo dalla quantita’ di buchi e il crumble e’ rimasto bello croccantino. Non aveva un bell’aspetto? Ed era pure buono!

foto del crumble di mele

Per le prossime volte.

L’Uomo Perlana dice che ci vorrebbe piu’ crumble. Sono sicura, ma non troppo … diciamo un terzo/ una meta’ in piu’?

Era decisamente troppo dolce. Ho letto poi che la maggior parte delle ricette raccomanda solo una spolveratina di zucchero sulla frutta (specie con le mele che ho usato, che erano quelle da tavola, quindi non belle acidine) che faccia un po’ di contrasto con il crumble.

L’Uomo Perlana all’assaggio a caldo dice che la cannella si sentiva troppo e all’assaggio a tiepido un po’ meno, ma comunque da scalare. Io ci sentivo anche la farina che nell’apple pie si mette per inspessire un po’ il sughetto delle mele, probabilmente e’ da eliminare.

Altri suggerimenti dai commenti: noci invece di mandorle quando si fa’ il crumble con le prugne, scorza d’arancia grattuggiata (e a volte anche il succo) quando si fa’ il crumble con il rabarbaro, uvetta nel crumble con le mele (pero’ mi fa’ un po’ apple strudel), a volte un po’ di rum, ma non so in quale crumble esattamente, sarebbe bello farlo con le more e i mirtilli, ma con quello che costano (ci vuole quasi un chilo di frutta!), adesso mi guardero’ bene i commenti e poi cerchero’ anche una versione con il cioccolato per Elaine.

REPORT DEL 25.01.2013

Rifatto il crumble dopo tanto tempo con piu’ crumble, le mele acide, meno zucchero, e noci e pecan al posto delle mandorle che mi erano finite, ed era ancora un pochino dolce. Per di piu’ a me i crumble continuano a venire una palla di frolla e non ho piu’ il tempo di lasciarla li’ quell’ora e mezza a indurirsi in frigo. Quindi io scalerei il burro e ancora lo zucchero.

Per il crumble
160gr di burro (da scalare, a 120gr?)
130 di farina
70gr di mandorle sbucciate e tritate (questa volta erano 10gr di mandore, 35gr di pecan e 25gr di noci, molto buono)
50gr di zucchero (da scalare, a 30gr?)
50gr di zucchero di canna (da scalare, a 30gr?)

Per il ripieno
900gr di frutta (questa volta ho preso 4 grosse granny smith)
20gr di zucchero (direi da scalare a meta’ se sono mele dolci)
20gr di zucchero di canna (idem)
1/2 cucchiaino di cannella
1/2 cucchiaino di noce moscata
1 cucchiaino di maizena

E’ andato a 180 gradi ventilato per 10′, e poi a 150 gradi ventilato per altri 30′.

 

Torta al cioccolato ovale

Questa l’ho fatta per festeggiare il quarto esame di Elaine! La ricetta di riferimento e’ quella di Allan Bay e Paola Salvatori nel loro “La cucina nazionale italiana”, siccome non trovavo piu’ la tortiera, l’ho fatta in una terrina ovale, da cui il nome.

A bagnomaria, si sciolgono 200gr di cioccolato fondente a pezzi e 100gr di burro. Nel frattempo, si montano con le fruste elettriche 6 tuorli con 200gr di zucchero, si tritano 150gr di mandorle (non e’ specificato, io ho usato quelle intere ma gia’ sbucciate), e si montano anche i bianchi a neve. A questo punto si aggiungono le mandorle al cioccolato con il burro. Quando il tutto e’ intiepidito, si aggiungono i tuorli sbattuti con lo zucchero. Infine, con molta delicatezza, gli albumi montati. Alla fine si aggiungono 50gr di farina setacciandola. Il composto va’ in una tortiera da 24 cm imburrata e infarinata e poi in forno a 180gradi per 45 minuti.

Raffreddata la torta, l’ho tolta dalla terrina e l’ho tagliata a meta’ orizzontalmente e ho spalmato della marmellata di mirtilli e uno strato di panna montata. L’ho spolverizzata di zucchero a velo e l’ho servita con la panna montata.

Meno male che c’era la panna montata. Era cugnosissima. Credo che in parte fosse il fatto che non era completamente cotta in centro, anche se avevo fatto la prova dello stecchino, infatti si era anche un po’ sgonfiata. Forse dovrei tenere il forno un po’  piu’ basso e farla andare un po’ piu’ a lungo. Comunque dubito che venga TANTO piu’ leggera!

Crostata al cioccolato con le pere

Ieri sera che c’erano i ragazzi a cena ho provato a fare una crostata al cioccolato con le pere. Ho fatto una pastafrolla con il lievito e l’acqua di fiori d’arancio, ma ho sostituito 40gr di farina con 40gr di cacao amaro in polvere. La pasta e’ venuta friabilissima anche dopo averla fatta riposare in frigo. Infatti, piu’ che ‘stenderla e adagiarla sulla tortiera’, l’ho ‘pezzata’. Poi ho sbucciato e tagliato a pezzetti due pere belle grosse e le ho mescolate con due cucchiai di zucchero di canna e le ho adagiate sul fondo. Ho messo il tutto in forno a 180 gradi. Dopo 40 e piu’ minuti, le pere erano ancora piene d’acqua e la pasta ancora molliccia. L’avro’ fatta andare almeno un’ora e poi ho dato un dieci minuti a 200 ventilato. La pasta non mi pareva un gran che soda, ma almeno le pere non navigavano nell’acqua. Nel frattempo avevo fatto mezzo litro di crema pasticcera con l’acqua di rose e ci avevo aggiunto un bel po’ di cacao amaro in polvere per farne una bella crema al cioccolato. Non ho idea di quanto cacao ho messo, all’ultimo momento in panico non mi ricordavo dove avevo preso questo modo di fare la crema al cioccolato, forse nelle ricette della zuppa inglese, e ho aggiunto a occhio. Ho quindi spalmato la crema sulla torta e ho infornato di nuovo per una decina di minuti a 150 gradi.

Non e’ venuta male, pero’ direi che ci vogliono piu’ pere, diciamo quattro pere grosse, e appena un po’ meno di crema al cioccolato, diciamo 3 tuorli e 375ml di latte. E poi ci rinuncio con la frolla al cioccolato, non era male, ma davvero troppo sabbiosa e amara. La prossima volta provo con la frolla normale e amen.

Crostata with strawberries

Today, Perlana Man is in hospital and I’m waiting for Jonathan that is visiting to get up and maybe spend a bit of time together in town, so to avoid bad thoughts, I write the recipe of this cake that I had made some time ago and that the rest of the gang liked a lot. Questa e’ la versione italiana.

Basically, you make a pastafrolla, with baking powder and orange blossom flower and you put it to rest in the fridge. I have already described how to do this in the recipe of the orange flower water crostata. When it is time to assemble the cake, you put the oven on, I put 180, but I had to lower after a while, maybe 160/170 would be better? Then, you take 500gr of strawberries, you wash them, drain them, cut the leaves away and then cut them in small pieces, but not too small, like in four, max eight. As you cut them, put them in a bowl with 3 tablespoons of sugar and the juice of half a lemon and mix them every now and then as you keep on cutting. In this way, by the time you have cut all the strawberries, there should already be some juice in the strawberries, but not too much. Prepare the pan with the butter and the flower, roll the pasta frolla out and gently lay it out on the pan, leaving a bit of a border. Pour the strawberries with the juice on the pasta frolla and even them out. Put in the oven, it usually cooks in some 45′.

The good thing about this cake is that the strawberries cook and therefore they have a little bit more of flavour than fresh strawberries, and given that it is so difficult here to find really good fruit and vegetables, this is not a small advantage. The baking powder did not work for some reason, but it turned out good anyway. I feel like something is missing and suggestions are welcome, maybe I will try with crema pasticcera under the strawberries.

Crostata con le fragole

Oggi l’Uomo Perlana e’ in ospedale, niente di che, ma finche’ aspetto che Jonathan si svegli, per scacciare i brutti pensieri scrivo questa ricetta che avevo fatto subito prima di partire e che era piaciuta molto al resto della banda. This is the English version.

Praticamente si fa’ una pastafrolla con il lievito e aromatizzata con l’acqua di fiori d’arancio e la si mette a riposare. Quando e’ ora di fare la torta, si scalda il forno, io ho messo 180, ma ho dovuto abbassare, 160/170?  Poi, si prendono 500gr di fragole, si lavano, si scolano, si tagliano via le foglie e le si taglia a pezzi non troppo piccoli, credo che in quattro, massimo otto basti. Le si mescola con un tre cucchiai di zucchero e il succo di mezzo limone, ho questa idea che sia meglio mescolare quelle gia’ tagliate di tanto di tanto mentre si puliscono le altre, cosicche’ ora che si e’ finito c’e’ gia’ un pochino di sughetto, ma non troppo. A questo  punto, si imburra e si infarina la tortiera, si stende la pastafrolla e la si adagia sulla tortiera lasciando un bordo un pochino alto e ci si mettono le fragole. Si inforna e si fa’ cucinare fino a che e’ bella dorata, un 3/4 d’ora di solito.

Le fragole si sono mantenute morbide e il sapore si e’ un po’ concentrato. Non so che cosa sia successo a lievito, ma la torta e’ rimasta bassa, comunque era buona lo stesso, come una pasta frolla normale. Mi sembra che ci sia quache cosa che manca alla torta, ma non riesco a pensare come migliorarla. Forse provero’ con la crema sotto le fragole. Non voglio fare la solita cosa cuocendo la pasta frolla in bianco e poi con la crema, le fragole e la gelatina. Quella e’ anche buona, ma la cosa buona di questa sono le fragole cotte, che si insaporiscono un po’ rispetto alle fragole crude, e visto che qua di frutta saporita non e’ facile trovarne…