Polenta con gamberoni in salsa di pomodoro

Ieri pomeriggio, Gio io e Laki siamo andati a passeggiare sulle colline dietro Grinzing. Abbiamo lasciato l’auto a Leopoldsberg e siamo scesi giù fino A Kalenbergsdorf ad altezza del Danubio e poi su di nuovo. Il viottolo e le scale erano innevate e/o ghiacciate, era scivoloso e Laki tirava come al solito, ma solo in discesa. Per fortuna, siamo ritornati sani e salvi e con un discreto appetito. Allora abbiamo pensato a qualcosa di veloce da preparare e la scelta è caduta su una polenta arricchita con una salsa in cui abbiamo saltato alcuni gamberoni. Una ricetta piacevole, facilissima e, soprattutto, velocissima.

Un po’ di oluo in padella con uno spicchio d’aglio. Ad aglio dorato, abbiamo aggiunto un barattolo di salsa di pomodoro e abbiamo lasciato andare. Nel frattempo, avevamo messo a scongelare i gamberoni in acqua corrente. I gamberoni erano già decapitati ed avevano il dorso tagliato, quindi la pulitura è stata molto veloce. A salsa tirata, abbiamo aggiunto un po’ di sale e i gamberoni. Fatti rosolare un po’ su entrambi i lati, abbiamo aggiunto un quarto di bicchiere di vino rosso (salice salentino) e tirato il tutto un paio di minuti a fornello alto.

Per la preparazione della polenta abbiamo seguito le istruzioni sulla busta quasi alla lettera eccetto per l’acqua, ne abbiamo usata un po’ di meno per avere una polenta un po’ più consistente. Quindi, abbiamo fatto bollire 550cc di acqua salata con un cucchianino da te` di sale fino e aggiunto a pioggia 200 grammi di farina di polenta mescolando fino ad ottenere un composto denso. Abbiamo poi rimesso la pentola sul fornello e, sempre mescolando con un cucchiaio di legno, abbiamo riportato la polenta ad ebollizione e subito dodo l’abbiamo servita e mangiata condita con la salsa ed i gamberoni. Una vera squisitezza. Potrei dire quasi un incontro a Teano di gusti (la polenta l’ho preparata io e il sugo Gio)!

Pasta e fagioli

Questa sera avevo voglia di minestra, per cui ho provato a fare una pasta e fagioli e pazienza se avevo solo dei fagioli in scatola.

La ricetta di riferimento e’ quella di Allan Bay e Paola Salvatori nel loro “La cucina nazionale italiana”.

Ho fatto soffriggere uno spicchio d’aglio in abbondante olio d’oliva. Ho preso una cipolla bianca, tre coste di sedano e una carota e li ho tagliati fini e li ho aggiunti all’olio con abbondante acqua calda. Li ho fatti sobbollire per venti minuti (questo e’  praticamente il ‘soffritto all’italiana’ come lo spiega Allan Bay, cosi’  la cipolla non si brucia e non rimane indigesta, certificato dallo stomaco dell’Uomo Perlana). Poi ho aggiunto una scatoletta di fagioli borlotti scolati e sciacquati, acqua bollente fino a ricoprire il tutto e un quarto di dado. Ho fatto andare il tutto 15 minuti. A questo punto ho tirato su piu’  o meno la meta’ dei fagioli, li ho passati e ributtati dentro (qui c’e’ stato un mezzo incidente con lo schiacciapatate, ma sopravvolo che senno’ di apre una discussione dolorosa). Devo dire che ero un po’ preoccupata, perche’ a questo punto la minestra sembrava una minestra di soffritto con qualche fagiolo. Ma ho perseverato e ho fatto andare la minestra altri 15 minuti. Nel frattempo, avevo messo su dell’ acqua salata, come per fare la pasta, e con un altro quarto di dado dentro e ci avevo fatto cuocere 100gr di ditalini di farro (bio della Spar) per 10 minuti. Scolati, li ho buttati nella minestra a cinque minuti dalla fine cottura. Ho aggiunto un due pizzichi di sale e uno di pepe per regolare. Ho lasciato li’ la minestra quei 5 minuti intanto che telefonavano papa’ e mamma, e quindi forse i ditalini lhanno assorbito un po’ il liquido, perche’ era appena un po’ asciutta. Servita con un filo d’olio a crudo, non era per niente male, nonostante i faglioli in scatola. Speravo di averne fatta per due volte, ma ne e’ venuta solo una porzione molto abbondante (da piatto unico, praticamente). Adesso che ci penso, la ricetta di Allan Bay chiamava 400gr di fagioli, ma, se il contenuto di una scatoletta e’ di 400gr, una volta scolati sono 250gr. No wonder che i 200gr di pasta chiamati dalla ricetta mi sembrassero troppi. Io ne ho messo 100 e gia’ erano troppi, la prossima volta ne farei 75gr. E no wonder che i fagioli annegassero nel soffritto, che invece era nelle proporzioni per quattro persone! Bon, tutto e’  bene quel che finisce bene, a noi come proporzioni non dispiacevano.

AGGIORNAMENTO DEL 27 NOVEMBRE 2010
La minestra fatta con i fagioli in scatola era ok, pero’ si sentiva e ci ho messo un po’ per comprare i fagioli borlotti secchi in Italia e provare a farla con i fagioli secchi. Oggi e’ gia’ la seconda volta che proviamo, ed e’ venuta davvero bene. Mettiamo i fagioli a bagno in acqua fredda per almeno 24 ore, lo so che Allan Bay dice di meno, ma meglio tenersi sul sicuro.

Il problem al momento e’ la quantita’: l’altra volta ho fatto 150gr di fagioli secchi, e sembrava davvero un po’ poco. Questa volta l’Uomo Perlana ne ha messi a mollo 400gr, e ne e’ venuta oggettivamente una vagonata. Diciamo che un compromesso per un giro di minestra tipo piatto unico potrebbe essere 200gr.

Su internet ci sono intere disquisizioni su come bisognerebbe cucinare i fagioli. Siccome non esiste che posso cucinarre i fagioli per tre ore, le ignoro tutte tranne il fatto di non aggiungere assolutamente sale durante la cottura dei fagioli. Cuciniamo i fagioli in pentola a pressione per 40′ dal fischio, dovrebbe essere di meno, ma abbiamo provato l’altra volta e 40′ e’ il minimo.

L’altra volta avevo messo tre cubetti surgelati di soffritto all’italiana, quindi oggi ne ho messi otto. Gia’ l’altra volta erano ottimi, ma questa volta ho aggiunto 60gr di pancetta (di quella che si trova qui in Austria, cruda), super.

Ho cucinato 100gr di ditalini rigati in acqua bollente con mezzo dado, li ho scolati mettendo da parte il ‘brodo’. Ho aggiunto ai ditalini un tre/quattro mestolate di fagioli con la loro acqua di cottura e appena un po’ del brodo, sale e rosmarino, ho dimenticato un po’ di pepe. I ditalini erano decisamente troppi (come per altro avevo gia’ scritto), bisogna fare 75gr. Era un po’ tardi, quindi mi sono dimenticata di provare, come dice Lino Cucinella in ‘Ricette raccontate – Veneto’, a far cucinare la pasta lasciandola mezz’ora a fuoco spento nei fagioli oortati a bollore.

L’altra volta avevo seguito il consiglio di Allan Bay che prevedeva l’aggiunta di un soffritto di aglio, prezzemolo e salvia alla fine. Bah. Questa volta era piu’ semplice e meglio. Pero’ l’altra volta avevo passato meta’ dei fagioli e questa volta no, ma con i fagioli passati e’ decisamente meglio.

Pasta con zucchine

Orbene, questa pasta viene dopo un fallito tentativo dove le zucchine si sono ‘spappolate’ perche’ il tipo di zucchine che si trovano qui sono piuttosto diverse da quelle nostrane e anche perche’ ho avuto la cattiva idea di salarle un po` prima della cottura. Comunque, il tentativo di oggi e` un po’ piu` complesso perche’ alla ricetta abbiamo aggiunto ricotta, pinoli e pistacchio.

Le dosi sono per due persone.

Ingredienti

  • 2 zucchine
  • 125g di ricotta
  • 4 cucchiai di parmigiano grattugiato
  • 3 cucchiai di pinoli
  • 2 cucchiai di pistacchi sgusciati
  • sale e pepe q.b.
  • una piccola noce di burro
  • olio extra-vergine per la frittura
  • uno spicchio d’aglio
  • 200-220g di pasta corta

Tempo di preparazione

  • Circa 30 minuti, piu`
  • il tempo di cottura della pasta.

Procedimento

Abbiamo messo l’acqua per la pasta sul fornello e un po’ di olio in padella con uno spicchio d’aglio, mentre l’acqua andava a bollire, abbiamo lavato le zucchine e le abbiamo tagliate in quattro listarelle per lungo e dopo a triangolini. Quando l’aglio ha incominciato a dorarsi, abbiamo versato le zucchine in padella e le abbiamo tirate fuori quando erano dorate e lasciate a scolare su un foglio di carta assorbente poggiato su un piatto fondo.

Abbiamo salato le zucchine e aggiunto il sale all’aqua in ebollizione per la pasta. Abbiamo versato la pasta e me ntr attendeva per la cottura (penne, circa 10-12 minuti) abbiamo preparato il resto.

A parte, abbiamo mischiato la ricotta e il parmigiano e un po’ di pepe finche’ il composto e` diventato cremoso. I pistacchi li abbiamo pestati fino ad ottenere una granella.

Abbiamo messo un pentolino sul fuoco con una piccola noce di burro. E una volta sciolto, abbiamo aggiunto i pinoli e rivoltati con un cucchiaio di legno sul fornello finche’ non erano ben dorati.

Abbiamo scolato la pasta al dente e l’abbiamo mescolata nella stessa pentola con le zucchine, i pinoli e la crema di ricotta e parmigiano sul fuoco basso per 1-2 minuti.

Abbiamo impiatto la pasta, cosparsa di granella di pistacchio, servito e mangiato.

Credits

Devo ritrovare il web site dove ho letto questa ricetta…

Con il senno di poi
Le zucchine qui sono veramente schifide. Non hanno quasi sapore e buttano fuori un sacco d’acqua. Quindi, se possibile, usare le zucchine piccole che qualche volta si trovano, ma in quantita` maggiore.

I pinoli potrebberi essere forse dorati senza il burro per evitare l’odore forte del burro riscaldato.

Torta pan-di-spagna-farcito-alla-crema-e-panna

Orbene, qui mi son proprio divertito a preparare questa torta a sorpresa per Gio di ritorno dall’Olanda.

Oltre al pan di spagna e alla crema pasticcera, ho montato circa 500ml di panna con grassi vegetali per rifinire il sopra della torta e preparato un intruglio a base di rum, acqua e zucchero per bagnare il pan di spagna altrimenti un po’ asciutto.

Ordunque, ho tagliato il pan di spagna e l’ho scoperchiato.

Ho bagnato la parte inferiore con l’intruglio ancora caldo preparato precedentemente facendo sobollire per 5 minuti mezzo bicchiere di acqua, altrettanto di rum e un cucchiaio di zucchero.

Ho allungato la crema pasticcera con circa 200ml di panna naturale montata e l’ho distribuita sulla parte inferiore del pan di spagna.

Ho ricomposto il pan di spagna e ho versato altra crema sopra. Ho infine usato la panna vegetale montata per costruire uno strato consistente pannoso su tutta la torta.

Con il senno di poi

  • La crema pasticcera era troppo liquida con l’aggiunta della panna. La prossima volta la usero` non allungata e provero` a profumarla con la buccia di limone anziche’ il baccello di vaniglia.
  • Forse provero` anche con una crema al cacao, ammesso che riesca a prepararla, e magari un po’ di fragole e/o frutti di bosco e/o banana sopra e nel mezzo.
  • Dovro` bagnare di piu` il pan di spagna, incluso la parte superiore.

Il risultato

Ed ecco un po’ di foto della mia prima torta 🙂

Torta pan-di-spagna-farcito-alla-crema vista dall'alto
Torta pan-di-spagna-farcito-alla-crema
Torta pan-di-spagna-farcito-alla-crema vista di lato
Torta pan-di-spagna-farcito-alla-crema vista di lato
Fetta torta pan-di-spagna-farcito-alla-crema vista dall'alto
Fetta torta pan-di-spagna-farcito-alla-crema
Fetta torta pan-di-spagna-farcito-alla-crema vista di lato
Fetta torta pan-di-spagna-farcito-alla-crema vista di lato

Crema pasticcera

Come preannunciato nel post di ieri sul pan di spagna, eccomi di nuovo alle prese con l’abc del pasticcere nel tentativo di fare qualcosa per farcire il pan di spagna che da solo va bene giusto nel latte. La crema pasticcera mi e` sembrata adatta all’uopo, ed ecco com’e` andata.

Ingredienti

  • 50g di farina o di maizena (io ho usato quest’ultima)
  • 150g di zucchero
  • 6 torli d’uovo
  • 500ml di latte
  • un baccello di vaniglia o una bustina di vanillina o una buccia di limone

Tempo di preparazione

  • Circa 15 minuti, piu`
  • 20 minuti circa per riscaldare il latte e per l’infusione del baccello di vaniglia, piu`
  • 10 minuti circa di cottura

Procedimento

Mi sono proprio divertito!!!

Ho misurato il latte e l’ho versato in una pentola per riscaldarlo, tenendone un po’ da parte per la preparazione dell’impasto. Mentre il latte si riscaldava, mi sono accinto alla preparazione della CREMA.

Devo riconoscere che rompere le uova senza fare disastri non e` il mio forte. Se poi si aggiunge la separazione dei tuorli dagli albumi… Comunque, ce l’ho fatta.

Ho messo i tuorli in una terrina di vetro, ho aggiunto lo zucchero e ho incominciato a mescolare con lo sbattitore.

Nel frattempo, ho aggiunto il baccello di vaniglia, precedentemente aperto con la punta di un coltello, al latte che era bello caldo.

Ho aggiunto la maizena all’impasto con l’aiuto di un setaccio, unendo anche il mezzo bicchiere di latte messo da parte in precedenza, continuando a mescolare con il battitore.

Quando il latte stava quasi per bollire, l’ho tolto dal fornello e l’ho lasciato ancora 10 minuti a riposare con il baccello di vaniglia che galleggiava. Dopodiche`, ho filtrato il latte per ripulirlo dei pezzettini di vaniglia, e l’ho unito all’impasto nella pentola rimettendelo sul fornello a fuoco molto basso, rimestando il tutto con un cucchiaio di legno (una frusta sarebbe meglio) per evitare i grumi.

Chiaramente, non mi si sono fatti i grumi, bensi’ l’impasto era un solo e unico grumo 😀

Ho sollevato la pentola dal fuoco e ho immediatamente usato lo sbattitore per sciogliere il mallopazzo che si era creato. Per fortuna ci sono riuscito e ho continuato con il cucchiaio di legno rimettendo la pentola sul fornello ma rimuovendola a intermittenza per evitare che si riformasse IL grumo!! In pochi minuti la crema era diventata bella consistente, l’ho tolta dal fornello e l’ho lasciata raffreddare.

E`venuta veramente bene e il sapore e` veramente delicato usando la maizena ed il baccello di vaniglia. Sono proprio soddisfatto di me stesso e sto gia` pensando a tutte le varianti che sicuramente provero` in futuro.

Adesso devo scappare all’aeroporto perche’ Gio atterra, in ritardo, tra circa mezz’ora. Non vedo l’ora di sorprenderla 😉 ‘dolcemente’…

(dis)avventure in cucina di Gio e dell'Uomo Perlana