Pan di Spagna

Oggi Gio non c’e` perche’ e` andata a Den Haag per lavoro e tornera` domani sera. Ho quindi sfruttato la serata morta per pasticciare un po` in cucina e, per la prima volta nella mia vita, mi sono cimentato con nientepopodimenoche un classico dei dolci, il pan di spagna, e ve lo racconto.

Ingredienti

  • 75g di farina
  • 75g di fecola di patate
  • 150g di zucchero
  • 5 uova
  • un pizzico di sale
  • una bustina di vanillina (opzionale, io non l’ho messa perche’ non l’avevo)
  • un tocchetto di burro per ungere la teglia

Tempo di preparazione

  • Circa 25 minuti, piu`
  • 40 minuti circa di cottura.

Procedimento

Ho acceso il forno elettrico, sopra e sotto senza ventola, e ho settato la temperatura a 180 gradi.

Ho unito le uova allo zucchero e al pizzico di sale in una terrina e ho sbattuto per circa 20 minuti finche’ ho ottenuto una crema densa e spumosa.

Ho poi mescolate la farina e la fecola in un setaccio (e la vanillina se ce l’avete), e l’ho aggiunta pian pianino al composto aiutandomi con una spatola di gomma (movimento dall’alto verso il basso).

Ho imburrato una teglia incernierata da 26cm (da 24cm sarebbe stato meglio) e l’ho cosparsa con un velo di farina.

Ho versato il composto nella teglia assicurandomi che fosse ben distribuito e ho infornato.

Dopo 35 minuti ho fatto la prova dello stuzzicadenti e, soffisfatto, ho lascianto la teglia ancora una decina di minuti nel forno spento.

Ho smonato la teglia e ho messo il pan di spagna su un piatto torta coprendolo con carta argentata per non farlo seccare. Domani ho intenzione di farcirlo con della crema.

Credits

La curiosita` del pan di spagna me l’han fatta venire prima Brenda e poi Denise che ultimamente non fanno altro che ciambellare. La ricetta l’ho trovata sul sito di giallo zafferano.

da provare per una versione più leggera…

per una teglia di 28 cm di diametro:

340 grammi di uova intere,
65 grammi di tuorli,
290 grammi di zucchero,
225 grammi di farina.
20 grammi di fecola di patate

1) Frullare a lungo (almeno 15 minuti) con uno sbattitore a frusta le uova e lo zucchero (a mano servono almeno 30 minuti), finché diventano una massa gonfia, ben spumosa e di colore giallo chiaro.
2) Sollevare le fruste e lasciare cadere un po’ di composto sull’impasto montato: è montato a sufficienza se il filo di pasta “scrive”.
3) Aggiungere la farina e la fecola mescolate insieme, versandole a pioggia da un setaccio, e mescolarle delicatamente con un cucchiaio di legno, in modo che si incorpori al composto senza smontarlo.
4) Versare l’impasto al centro dello stampo bene imburrato e infarinato, livellarlo bene dando un paio di colpi sul tavolo con la teglia piena, e infornare a 180° – in forno già caldo – per 20 minuti a forno chiuso e per venti minuti circa a forno in fessura.

Un paio di consigli:
– qualora non siate sicuri di avere montato perfettamente le uova (per esempio, se avete usato uno sbattitore troppo poco potente), potete aggiungere alla farina un cucchiaino raso di lievito in polvere e setacciare assieme i due ingredienti prima di aggiungerli alla montata d’uova.
– per pesare una porzione di uovo intero – nel caso, per esempio, vi restino da aggiungere 10 grammi – pote sbattere un uovo in un piatto (come per una frittata) e pesarne parte in una tazzina prelevandolo a cucchiaiate.

Radicchio in padella

Il 26 dicembre 2009, in quel di Padova, a pranzo dalla famigerata zia di Gio: la zia GIANNA, ho avuto, per la prima volta in mezzo secolo, la possibilita` di gustare IL vero radicchio rosso di treviso, sia nel pasticcio e anche saltato in padella… che sballo!!!

Chiaramente ci siamo “impegnati” nel riprodurre l’esperienza e qui vi riporto la versione in padella.

Ingredienti: radicchio rosso di treviso (quello lungo con la base molto solida), olio extra-vergine di oliva, un paio di spicchi d’aglio, sale q.b. (q.b. = quanto basta, fa’ professional ;)) e,  a chi piace, un cucchiaio di aceto balsamico di modena.

Tempo di preparazione: 15 minuti (per spadellata).

Procedimento:

  • lavare e mondare il radicchio e tagliarlo in ciuffi, avendo cura di lasciare un po’ della base perche’ il ciuffo rimanga intero;
  • mettere padella sul fuoco con fondo ricoperto di olio e spicchi d’aglio;
  • quando l’aglio e` dorato, aggiungere i ciuffi di radicchio e rigirarli ogni tanto;
  • quando il radicchio si e` ammorbidito e incomincia ad imbrunire, salare e aggiungere l’aceto alzando un po’ la fiamma e rimestolando il radicchio;
  • quando il radicchio e`definitivamente morbido, aggiustare di sale, se necessario, togliere dal fuoco e servire caldo.

Avvertenze:

  • Il radicchio deve essere fresco e deve essere proprio quello rosso di Treviso!
  • Secondo me, mangiato caldo e` piu` buono.
  • Il tempo di cottura dipende dalle quantita` e dal tipo di cucina, ma il risultato deve essere sempre un radicchio tenero e vellutato ma non “spappolato” o troppo al dente.

Credits:

La nostra piu` profonda gratitudine va:

  • alla zia Gianna per aver “iniziato” l’uomo perlana a questa delicatezza;
  • a mami per aver procurato la prima scorta di radicchio originale;
  • a Cristina, la morosa di Dome, per aver importato una seconda dose di radicchio;
  • e a tutti quelli che in futuro importeranno ancora radicchio rosso di Treviso!

Maionese

Aggiornamento versione con minipimer

Nel bicchiere, nell’ordine: un uovo, pizzico di sale, 1 cucchiaio e mezzo di aceto di mele, mezzo cucchiaio di succo di limone, 2 o 3 cucchiai di olio di oliva, olio di semi di girasole fino a ricoprire almeno tre volte l’uovo.

Azionare il minipimer partendo dal fondo spostando in alto man mano che la maionese si addensa.

Precedentemente…

Stasera l’Uomo Perlana ha fatto la maionese! Dopo quattro tuorli buttati, ha trovato la ricetta delle istruzioni per l’uso del minipimer che come proporzioni da: 1 uovo e 250ml di olio, meta’ di semi e meta’ d’oliva, piu’ un pizzico di sale e nove gocce di limone (l’Uomo Perlana mette sempre nove gocce di limone). E’ venuta buonissima, seppure un po’ verdolina (troppo olio d’oliva, bisognera’ cambiare un po’ le proporzioni, forse anche un po’ meno), un po’ senza sale (bisognera’ mettercene almeno tre volte tanto) e forse anche con un po’ poco limone (dieci gocce? … dice: quindici, va!).

Pasta con i fagioli

Questa l’ha fatta l’Uomo Perlana. E’ cosi’ diversa da come noi intendiamo pasta e faglioli a casa (che e’ praticamente una minestra densa) che non capivo proprio cosa voleva fare all’inizio.

Ho soffritto una cipolla media seguendo il metodo spiegato da Allan Bay in “Cuochi si diventa”, cioe’ aggiungendo acqua all’olio e facendo stufare la cipolla a fuoco molto basso. Quando e’ stata pronta ho aggiunto una costa di sedano tagliata a fettine sottili, e una scatola di fagioli cannellini, scolati e sciacquati (diceva il barattolo che c’erano 250gr di fagioli dentro). Nel frattempo l’Uomo Perlana aveva messo a bollire l’acqua, salata e abbiamo fatto sui 220gr di pasta tra schiaffoni e casarecce della Garofolo. Quando la pasta e’ stata pronta, l’Uomo Perlana l’ha scolata e mescolata ai fagioli. Poi siamo andati a nanna. Il giorno dopo a pranzo, l’Uomo Perlana ha fatto soffriggere uno spicchio di aglio nell’olio e poi ci ha fatto saltare e scaldare il tutto con una bella spolverata di pepe! Buona!!!

Le casarecce non avevano tenuto benissimo, e ‘il fagiolo non si sente’, forse dovremmo cercare qualche altro aroma? Da rifare, senz’altro!

Marmellata di mandarini al cioccolato fondente

Ricetta trovata sul mitico blog di Briggis, pieno di ricette di marmellate sfiziose, eccola.

Io l’ho fatta usando la Lindt 70% e la proporzione di 100gr erano veramente troppi, si sentiva solo il cioccolato. L’ho rifatta con la proporzione di 50 gr, eppure si sentiva ancora un po’ troppo. Forse provero’ a farla con ancora meno cioccolata, anche se il rischio e’ che non sappia piu’ di molto visto che qui a Vienna non e’ che arrivino agrumi cosi’ saporiti.

(dis)avventure in cucina di Gio e dell'Uomo Perlana